Rikard Sjoblom (Beardfish)

Rikard Sjoblom (Beardfish)
“La luce sul Prog non si è mai spenta, è stata solo offuscata in attesa di nuova energia dal risveglio delle coscienze....”. (Mauro Pini)

domenica 22 dicembre 2013

Top Five Italiana 2013

Anche quest’anno provo a condividere, mediante il blog, le proposte progressive italiane che mi sono piaciute maggiormente tra quelle che ho potuto ascoltare.

Unreal city: La crudeltà di Aprile
Il disco d’esordio della band parmense ha fatto subito breccia nella mia anima musicale per l’assoluta sincronia di piacere tra parti strumentali e i testi mai banali elaborati dal “genietto” Emanuele Tarasconi, futuro collega "strizzacervelli" e leader assoluto di un ensamble molto giovane, che ha sicuramente grandi potenzialità.
Il disco, uscito ad Aprile (giustamente, dato il titolo..ma mai crudeltà fu accolta con soddisfazione ….) e registrato a gennaio presso gli Hilary Studio di Genova, vanta la produzione artistica del poliedrico Fabio Zuffanti ed è composto da 6 tracce per un oretta di corposo progressive sinfonico.
Line up: Federico Bedostri (Batteria e Percussioni), Francesco Orefice (Basso), Francesca Zanetta (Chitarre) ed Emanuele Tarasconi (Pianoforte, Organo, Sintetizzatori e Voce).
Ed ecco il video ufficiale de "Dove la luce è più intensa"


La maschera di cera: Le porte del domani
Il quintetto genovese ripercorre, proseguendola, la storia di uno dei dischi migliori del progressive italiano (e non solo…) ossia Felona e Sorona delle Orme.
Il disco in nove tracce e con una doppia versione italiana/inglese, riprende i temi della perenne lotta tra i due pianeti per arrivare ad un finale di speranza e di pace come quella che dovrebbe essere insita nella natura buia dell’uomo abitante del pianeta terra. Nove tracce dove i musicisti Fabio Zuffanti (basso), Maurizio di Tollo (Batteria), Andrea Monetti (Flauto), Agostino Macor (tastiere ) e il cantante chitarrista Alessandro Corvaglia ci offrono emozioni in serie per un autentica gemma del firmamento progressivo 2013 ( e non solo…) Il video ufficiale della seconda traccia del cd "La guerra dei mille anni"


Not a good sign: Not a good sign
Il progetto d’esordio discografico per questo supergruppo, composto da elementi degli Yugen come il tastierista Paolo”Ske” Botta e il chitarrista Francesco Zago assieme al batterista Martino Malacrida e ai due “Coscienza di Zeno” (notevole anche il loro secondo disco uscito anch’esso quest’anno dal titolo Sensitività) il cantante Alessio Calandriello e il virtuoso bassista Gabriele Guidi Colombi, ha le stigmate di eccellente levatura tecnica compositiva.
Il disco, uscito a Giugno per l’etichetta AltrOck/Fading Records, con uno straordinario inizio con due brani splendidi come Almost 1 (link audio sotto) e 2, consta di nove tracce per poco più di 50 minuti di musica.. Gli arrangiamenti estremamente elaborati ma non per questo cervellotici accompagnano il cantato in Inglese di Calandriello sempre molto ispirato anche nella lingua della terra d’Albione.
La speranza, non vana, è quella che anche in futuro la medesima formazione ci possa regalare altri momenti solenni come in questa occasione


Ingranaggi della valle: In hoc signo
Altro esordio di grande rilievo è quello del giovanissimo sestetto Ingranaggi della Valle, tutti intorno ai vent’anni eccetto l’ottimo vocalist Leone che è del 1980.
Per comprendere la portata del lavoro dell’ensamble romano, riportiamo la notizia che “In Hoc Signo" , uscito a maggio per l’etichetta Black Widow Records, è andato esaurito in prima stampa dopo soli 4 mesi dalla pubblicazione. Ora l'etichetta del vulcanico Pino Pintabona sta per dare il via alla prima ristampa dell'album, avendone pianificato il rilascio per l'inizio del 2014.
Il disco, in undici tracce per poco più di un ora di musica, è un concept album caratterizzato da una ben dosata commistione di generi che va dal progressive classico ad afflati simil fusion con il violino di Marco Gennarini in bella evidenza.
Line up: Igor Leone (Voce), Flavio Gonnellini (Chitarra), Edoardo Arrigo (Basso),Mattia Liberati (Tastiere), Shanti Colucci (Batteria e Percussioni) e Marco Gennarini (Violino)



Camelias garden : You have a chance
I Camelias Garden sono un progetto del polistrumentista- cantante romano Valerio Smordoni che per questo splendido disco d'esordio è stato affiancato da Manolo D'Antonio (chitarra acustica e 12 corde, chitarra elettrica, chitarra, ukulele e cori ), Marco Avallone (contrabbasso, basso synth e percussioni) e svariati ospiti strumentisti: Francesco Favilli (batteria e percussioni), Carlo Enrico Macalli (flauto), Andrea Bergamelli (violoncello), Eliseo Smordoni (fagotto) e Giovanni Vigliar (violino).
 Il tutto per offrire e deliziare l'ascoltatore con un mix di sonorità che vanno dal folk-progressive al prog sinfonico con linee melodiche alcune memorabili come nella genesisiana Mellow days (vedi video) che ti cullano e ti trascinano in ambienti di pacatezza interiore.




Come al solito segnalo anche un disco del 2013 non progressive meritevole di essere acquistato, quest’anno la scelta cade dalle parti di Cuneo con l’ultima fatica dei Marlene Kuntz che con le undici tracce dell’album “Nella tua luce” uscito ad Agosto mi hanno davvero colpito sia per i testi di ottima fattura e scrittura del quarantasettenne Cristiano Godano, sia per le sonorità tipicamente kuntziane dall’afflato indie-rock poetico simil cantautorale.
Ecco "Il Genio (l'importanza di essere Oscar Wilde)" un estratto significativo del disco




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